La Legge D'oro e l'abolizione della Schiavitù
Fra la metà del XVIII e l’inizio del XIX secolo Il pensiero illuminista influenzò profondamente i grandi imperi coloniali che a partire dal 1750 cominciarono ad abolire la tratta degli schiavi.
L’abolizione della schiavitù fu un processo molto lento in particolar modo per il Brasile che fu l’ultimo paese americano ad abolire definitivamente lo schiavismo in tutte le sue forme. Questo lento e graduale processo di abolizione durò quasi 138 anni nel corso dei quali lo schiavismo e la tratta degli schiavi vennero praticate anche illegalmente.
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Nel 1750 Sebastião José de Carvalho e Melo abolì lo schiavismo nei confronti dei nativi delle colonie portoghesi.
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Nel 1850 fu approvata la: “Lei Eusébio de Queirós”, ovvero la legge che prende il nome dal senatore che la propose e che proibiva il traffico degli schiavi in Brasile.
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Nel 28 Settembre del 1871 fu approvata la “Lei do Ventre Livre” (Legge del ventre libero) che rendeva liberi tutti i neonati figli di schiavi.
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Nel 28 Settembre del 1880 fu approvata la legge Legge “Saraiva-Cotejipe”, che regolamentava l’estinzione graduale della schiavitù.
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E finalmente il 13 Maggio del 1888 fu approvata la “Lei Aurea” (Legge d’oro), dalla Principessa del Brasile Dona Isabel e dall’allora ministro dell’agricoltura Rodrigo Augusto da Silva.